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COMUNICATO STAMPA FESTIVAL DSC 30-11-12
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COMUNICATO STAMPA 30 NOVEMBRE 2012
Apertura in grande stile per la II edizione del Festival della Dottrina Sociale Cristiana, inaugurato ieri nella sala S. Tommaso della Cattedrale di Sora.
A fare gli onori di casa il presidente del Comitato Sale Francesco Rabotti. Presenti il Ministro Lorenzo Ornaghi, la sig.ra Maria Romana De Gasperi, il colonnello Antonio Menga (presente, ha ricordato Rabotti, non solo per un dovere istituzionale ma anche per un sincero interesse personale), il dirigente della Polizia di Stato di Sora dott. Vassalli, il presidente CIDA Lazio Ing. Cannavò, il Segretario Provinciale della CISL Alessandra Romano, il Presidente dell’MCL Mario Camusi.
A portare il saluto della Diocesi l’Amministratore Mons. Antonio Lecce, che ha ricordato la centralità dei temi della Dottrina Sociale nella riflessione della Chiesa. Mons. Lecce ha ricordato come Paolo VI, nel 1974, in occasione della sua visita ad Aquino, aveva raccomandato uno «studio assiduo ed amoroso» della dottrina sociale cristiana, ricordando anche la necessità di avere una visione chiara di tutte le implicazioni economiche, sociali, culturali, spirituali, dello sviluppo. Mons. Lecce ha anche auspicato una continua attenzione ad una forma stabile di formazione socio politica.
Il presidente del Consiglio Comunale Giacomo Iula ha portato il saluto del sindaco e di tutta l’Amministrazione, ricordando l’importanza della formazione politica e rallegrandosi del fatto che si sia riusciti a realizzare il sogno – formulato un anno fa a Casamari in occasione della prima edizione del festival – di portare il festival a Sora: lo studio della DSC è la prima leva per riscoprire le ragioni di un impegno politico e il sapere cristiano è un elemento fondamentale.
E’ stato poi proiettato il video di un’intervista realizzata con il Cardinal Tarciso Bertone, segretario di Stato Vaticano, il quale ha evidenziato l’importanza di una riscoperta del valore della Dottrina Sociale Cristiana e l’utilità di iniziative come il Festival. Bertone ha rivolto un pensiero particolare ai giovani, stimolandoli ed incoraggiandoli a compiere bene il loro lavoro e il percorso degli studi.
Di altissimo spessore, poi, l’intervento del Ministro Ornaghi: la forza della Dottrina Sociale sta nell’essere costituita non da concetti astratti, ma da concetti che devono stimolarci all’azione e aiutarci ad orientarla. Rifacendosi ai quattro punti cardinali della bussola che costituisce il logo del Festival (ovvero sussidiarietà, bene comune, solidarietà, persona) ha ricordato un quinto punto, ovvero la cultura: diversi sono i significati del termine cultura, ma certamente in nessun caso la cultura riguarda il singolo. Essa, anzi, è strettamente connessa alla relazione tra gli uomini. Ornaghi ha ricordato che, come ci insegna la Rerum Novarum, i cristiani di fronte alle res novae non devono essere disorientati, ma, al contrario, devono, con speranza, cercare di orientare il nuovo sulla base dei valori in cui credono.
Ornaghi ha espresso l’auspicio che il festival offra un’occasione di riflessione originale e stimolante e che provi ad immaginare le azioni da intraprendere per costruire il futuro.
Toccante, commovente e profonda la testimonianza della signora Maria Romana De Gasperi. Il ricordo del celebre statista, come ha evidenziato Rabotti, non è il ricordo di qualcosa che è stato, ma è una proposta per il futuro: De Gasperi deve essere un testimone per la politica che verrà, per riscoprire e rimettere in campo le virtù.
La signora De Gasperi ha tracciato un profilo vivo e vero di Alcide De Gasperi, uno dei più grandi uomini politici italiani, padre affettuoso, profondo credente, professionista di straordinaria onestà, uomo sensibile all’arte, alla bellezza della natura, che in tutta la sua vita ha affrontato anche i momenti più bui con dignità e coraggio.
Il Direttore dell'Ufficio regionale per la Pastorale Sociale e del lavoro della Conferenza Episcopale Laziale, Claudio Gessi, ha presentato poi una pubblicazione in esclusiva per il festival, con uno scritto di Maria Romana De Gasperi. Gessi ha ricordato il profondo valore della speranza, vero strumento per guardare al futuro.
Sono intervenuti, poi, il Prof Prof. Don Luis Roson Galache – Decano Facoltà di Filosofia dell’Università salesiana, il Dott. Paolo Maria Floris – Presidente “Identità cristiana” e don Giuseppe De Masi – parroco duomo Polistena (RC) impegnato in Calabria in una tenace battaglia a favore della legalità. Con un’immagine efficace ha dichiarato di voler insegnare ai ragazzi a vivere con il Vangelo in una mano e la costituzione nell’altra. Ha poi raccontato l’esperienza delle cooperative sociali nate per lavorare sui terreni confiscati alla mafia: i ragazzi, così, hanno vinto più volte: hanno vinto perché hanno imparato a mettersi insieme e a “cooperare”; hanno vinto perché hanno sottratto terreno alle mafie; hanno vinto perché hanno aiutato i loro concittadini a ritrovare il gusto di vivere insieme sul loro territorio. Infine ha ricordato come siamo nell’Anno della fede e per viverlo al meglio dobbiamo sempre ricordare che esiste una fede proclamata, una fede celebrata e una fede vissuta. L’una non può stare senza l’altra. Bisogna ridare spazio alla speranza e ricostruire la giustizia a partire dai luoghi in cui viviamo. Come diceva S. Agostino: la speranza ha due figli preziosi: l’indignazione e il coraggio. L’indignazione per ciò che non va e il coraggio di cambiarlo.